2012/04/25

1972/04/25: La cronaca dell'addio alla Luna dei tre di Apollo 16 sul quotidiano "La Stampa"


La prima pagina (in alto) e la pagina 11 (qui sopra) dell'edizione del quotidiano "La Stampa" di martedì 25 aprile 1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

Dopo una esplorazione durata settantuno ore

L'Apollo torna verso Terra

con un bagaglio di primati

Raccolte pietre e polvere per 110 chilogrammi, l'automobile lunare ha sfiorato i 18 km orari, sono state scattate le fotografie più belle - Il distacco di "Orion" dalla superficie del Satellite è stato perfetto - L'aggancio con l'astronave-madre in lieve ritardo per una correzione di rotta

(Dal nostro corrispondente) New York, 24 aprile. Alle 21,14 di stasera, le 3,14 di domattina in Italia, l'"Apollo 16" lascia l'orbita lunare alla volta della Terra. La sua missione si è conclusa trionfalmente. L'astronave ritorna col più importante bottino geologico e astrofisico delle esplorazioni spaziali. Essa ha raccolto inoltre una massa di primati tecnici e umani. Scrive oggi il "New York Times", osservando che, dopo l'"Apollo 17" il prossimo dicembre, nessuno metterà più piede sulla Luna per anni: "E' ora che qualche statista prenda l'iniziativa, e proponga una collaborazione mondiale a lunga scadenza per la colonizzazione del satellite terrestre. Il programma Apollo ci ha svelato quanto esso può offrire all'umanità".

Quali risultati ha ottenuto l'Apollo 16? Vediamo anzitutto quelli scientifici. Tra le pietre raccolte da Young e da Duke ve ne sono alcune appartenenti alle prime eruzioni vulcaniche, oltre 4 milioni di anni fa. Altre provengono da "bombardamenti" di meteoriti in epoca molto più tarda. Ha dichiarato il geologo England del Centro spaziale di Houston: "Esse dovrebbero riassumerci la storia della Luna dalle colate di lava agli sconvolgimenti astrali successivi, e fornirci indicazioni sulla formazione dell'intero sistema solare. L'Apollo 16 ha anche scoperto l'esistenza di campi magnetici. Infine, il suo miniosservatorio, il primo sperimentato nello spazio, dovrebbe avere svelato il mistero delle "masse vuote" o buchi esistenti tra le galassie".

E i risultati tecnici e umani? L'Apollo 16 torna con un carico-record, 110 chili di pietre e di polvere, una pietra pesa ben 18 chili, è la più grossa mai "catturata". Inoltre, Young e Duke sono rimasti sulla superficie selenica 71 ore, hanno compiuto tre escursioni di complessive 20 ore e 14 minuti, di cui la più lunga di 7 ore e 23 minuti: tutti questi sono primati. La rover o automobile lunare ha raggiunto una velocità di 17 chilometri e mezzo all'ora, 4 in più di quella della rover dell'Apollo 15.

Tra i risultati dell'"Apollo 16" va ricordata anche la perizia con cui sono state superate le difficoltà più gravi. Giovedì scorso, quando il motore principale della cabina di comando "Casper" non si accese, si temette l'abbandono della missione. ma sei ore più tardi, era stato posto rimedio all'inconveniente, e stamane nell'aggancio in orbita con il modulo, il motore della cabina ha funzionato alla perfezione. Nelle missioni precedenti, si era notato un pericoloso aumento delle pulsazioni cardiache negli astronauti: una dieta di potassio ha consentito a Young e Duke di restare al di sotto dei 120 battiti al minuto, nonostante gli sforzi (una volta solo hanno toccato i 140).

Il successo dell'Apollo 16 è confermato dall'euforia con cui John Young e Charles Duke sull'astro, e Anthony England, che teneva le comunicazioni radio con loro da Houston, hanno commentato gli ultimi eventi della missione. Alle 16 di ieri, quando i due astronauti, dopo l'ultima "passeggiata", sono rientrati con riluttanza nel modulo "Orion", il geologo li ha complimentati: "Magnifico lavoro: ci consentirete un vero balzo innanzi nello studio della Luna". Il simpatico e loquace Duke ha risposto: "Grazie. Se sapeste come ci siamo divertiti e quanto ci dispiace andarcene". Young ha voluto salutare l'automobile: "Una splendida macchina, si è comportata in modo superbo". I due uomini hanno acceso il motore per il ritorno in orbita quasi con dispiacere. Ma Duke è tornato presto allegro: "Brucia, brucia bambino", ha gridato.

L'ascesa di "Orion" è stata spettacolare e perfetta. Esso si è alzato dalla superficie selenica alle 20, 25 di ieri (le 2,25 di stamane in Italia). Pochi minuti dopo era in orbita, e Duke annunciava: "Che corsa, ragazzi". A grande distanza, i due astronauti hanno intravisto la cabina di comando "Casper". Hanno incominciato ad avvicinarsi. L'aggancio è avvenuto con un certo ritardo, alle 22,35. "Mai puntuali", ha protestato scherzando Thomas Mattingly, il pilota che ha fama di pignolo. "Abbiamo dovuto eseguire alcune correzioni di rotta in extremis", ha risposto Young. "Come va adesso il motore principale?". "Come un'orologio", ha ribattuto Mattingly. Duke ha pronunciato una delle sue battute: "Siamo così sporchi di polvere -ha detto a Young - che Thomas non ci lascerà entrare nella cabina".

Per cambiare di posto e ripulirsi, Young e Duke hanno impiegato quasi quattro ore. I tre astronauti eccitati e stanchi, parlavano continuamente tra loro. Il Centro spaziale di Houston ha imposto loro di dormire verso le 3 di stamane, le 9 in Italia. Il risveglio è avvenuto otto ore più tardi. "Come state?", ha chiesto England alla radio. "Non siamo ancora in grado di ragionare", gli ha risposto Mattingly. Young e Duke sono rientrati nel modulo per il trasporto delle pietre e degli strumenti. Mattingly ha proseguito i suoi esperimenti: fotografie della Luna, studio delle reazioni dei microbi chiusi in una scatola speciale a bordo di "Casper". Alle 15,54, le 21,54 ora italiana, il modulo ormai vuoto, è stato scagliato sulla Luna dopo il distacco.  (Ennio Caretto)

A pagina 13 del quotidiano "La Stampa" di martedì 25 aprile, la rubrica "La tecnologia e la scienza" è dedicata principalmente ai risultati ottenuti nella missione lunare di Apollo 16 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).