2012/04/21

1972/04/21 03:23 IT (21:23 HO): "Orion" è sulla Luna! Le prime foto

Un primo quarto di Luna illumina in piena notte il cielo sulla penisola italiana, sono le 03:11. In Texas e precisamente a Houston le lancette dell'orologio segnano le 21:11. A più di 380.000 chilometri dal nostro pianeta si sta realizzando finalmente, dopo sei lunghe ore di ansia e tensione, l'obiettivo primario della missione Apollo 16. John Young e Charles Duke danno il via alla manovra di discesa con l'accensione del motore del Modulo Lunare "Orion". Sono trascorse 104 ore e diciassette minuti dall'inizio dell'ottavo straordinario viaggio umano verso il Satellite naturale della Terra. Un'ora prima Thomas Mattingly, solitario pilota del Modulo di Comando, aveva sistemato la sua navicella in un'orbita distante dalla superficie lunare di 124 chilometri come apocinzio e 98 chilometri come pericinzio.

I crateri Teofilo e Madler fotografati a circa venti chilometri di altezza durante la discesa del Lem. Foto AP16-AS16-113-18295, scansione JSC.

La discesa di "Orion" avviene da un'altezza di venti chilometri, la più alta mai effettuata da un Modulo Lunare nelle precedenti quattro missioni. A poco più di quattro chilometri dalla superficie Young alla guida del Lem inizia ad avere, guardando attraverso il finestrino, una visione completa del sito prescelto di atterraggio. Subito dopo da Houston il Capcom di turno, l'astronauta James Irwin, annuncia il definitivo via libera dalla Terra per l'allunaggio: è il "Go for Landing"!

La discesa prosegue, così come il continuo scambio di comunicazioni tra la base di Terra e i due uomini all'interno del Lem. E' il momento di maggiore tensione ed estremamente delicato di ogni missione lunare. A duemila metri di altezza il comandante di Apollo 16 porta "Orion" nel giusto assetto per prepararsi alla fase finale della discesa. A sessanta metri i due astronauti vedono per la prima volta l'ombra del Lem proiettarsi sul suolo selenico. A ventiquattro metri il Modulo Lunare inizia a sollevare un po' di polvere. Infine la luce della spia del pannello dei comandi del Lem si accende: sono atterrati! "Houston, il vecchio Orion è finalmente arrivato! Fantastico!", grida entusiasta Charlie Duke. "Non dovremmo camminare molto per raccogliere rocce, Houston. Ci siamo proprio in mezzo!", annuncia il comandante Young. Il veterano dello spazio, al suo quarto volo, e il pilota del Modulo Lunare sono rispettivamente il nono e il decimo uomo nella storia a raggiungere a bordo di un veicolo spaziale la Luna. I loro piedi in questo momento sono a circa quattro metri e mezzo dal suolo. Sono le 03:23 in Italia, le 21:23 a Houston. L'orologio scattato al momento del "liftoff" da Cape Kennedy segna 104 ore, ventinove minuti e 35 secondi.

Dopo le emozioni dell'atterraggio, e i complimenti e gli applausi ricevuti dai tecnici del controllo a terra, John Young e Charlie Duke possono ammirare ora, attraverso i finestrini di quella che sarà la loro casa lunare per tre giorni, lo spettacolare panorama lunare nella regione di Cartesio, ancora incontaminato da orme di uomo, che si mostra davanti a loro.

Le prime foto scattate da Young e Duke della regione di Cartesio dopo l'allunaggio

Foto AP16-AS16-113-18296, scansione JSC.
Foto AP16-AS16-113-18299, scansione JSC.
Foto AP16-AS16-113-18300 scansione JSC.
Foto AP16-AS16-113-18301, scansione JSC.
Foto AP16-AS16-113-18303, scansione JSC.