2012/04/26

1972/04/26: La conferenza stampa dallo spazio dei tre uomini di Apollo 16

John Young, Thomas Mattingly e Charlie Duke, i protagonisti di Apollo 16, si stanno sempre più avvicinando alla Terra, al loro pianeta natale che hanno lasciato nel primo pomeriggio di domenica 16 aprile 1972. L'orologio che scandisce il momento che li separa dal tuffo finale nell'Oceano Pacifico segna poco meno di ventiquattro ore. Alle 22:29 ora italiana, le 16:29 a Houston, si accende la telecamera a bordo di "Casper": è in programma una breve conferenza stampa dei tre astronauti che risponderanno in diretta alle domande di alcuni giornalisti della carta stampata e e delle radiotelevisioni statunitensi presenti al Centro spaziale e che hanno seguito minuto per minuto il quinto sbarco umano della storia sulla superficie del Satellite naturale della Terra.

Nella foto: un momento della conferenza stampa nel collegamento televisivo con la Terra (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

E' l'astronauta Henry Hartsfield, "Capcom" di turno, a rivolgere le domande. Questa la trascrizione:

Hartsfield: Apollo 16, le domande in questa conferenza stampa sono state preparate dai giornalisti che seguono il volo qui al Manned Spacecraft Center. Ve le leggerò esattamente come formulate dai giornalisti e secondo una priorità da loro specificata. Domanda numero 1 per John Young: un paio di volte avevi il microfono aperto e non lo sapevi, ma come può un bravo ragazzo della Florida come te dire quello che hai detto sulla spremuta agli agrumi?

Young: Questa è un'ottima domanda. Aspetto che tu la beva giorno e notte per 2 settimane, e poi fammi sapere cosa ne pensi. E anche a pranzo.

Hartsfield: Domanda numero 2 ...

Young: Io ho un aranceto in Florida, quindi mi piacciono gli agrumi, ma le bevande agli agrumi sono qualcos'altro.

Hartsfield: Domanda 2: John, quando la combustione per la circolarizzazione del Modulo di Comando e Servizio (CSM) intorno al Satellite non ha potuto essere eseguita nei tempi previsti, hai pensato che non saresti stato in grado di atterrare sulla Luna?

Young: L'ho pensato. Avevamo tutti e tre seri dubbi sul fatto che saremmo stati in grado di farlo o meno.

Hartsfield: Domanda numero 3 in tre parti per John e Charlie. Siete rimasti sorpresi dalle rocce e da altre formazioni nel sito di Cayley?

Duke: Lo siamo stati. Avevamo l'obiettivo di trovare quante più rocce possibili con origine vulcanica, ma non credo che durante l'esplorazione ne abbiamo trovato come avevamo originariamente previsto. Comunque le rocce che abbiamo prelevato sono uniche, diverse da tutti i precedenti campioni lunari riportati a terra fino ad ora. Quindi tutto questo è stata una sorpresa.

Hartsfield: John, pensi che la tua formazione geologica ti abbia preparato adeguatamente a descriverli?

Young: Penso di sì. La maggior parte delle rocce che abbiamo trovato a North Ray e South Ray erano coperte di polvere. C'era una grande coltre di polvere là fuori, e abbiamo visto pochissime rocce pulite se non quando le abbiamo tagliate. Non potevi prenderti troppo tempo per fermarti e spaccare un pezzo di roccia, perché è piuttosto difficile da fare indossando una tuta a pressione. Quindi li stavamo descrivendo più per forma, morbidezza e friabilità e cose del genere. E questo in realtà non richiede molta formazione, ma penso che abbiamo ugualmente avuto una formazione adeguata per fare questo tipo di lavoro.

Hartsfield: Hai visto qualcosa di specificamente vulcanico?

Duke: Per quanto riguarda i crateri, Hank (Hartsfield), pensiamo di averne visti due che avevano la forma di vecchi coni di cenere o qualcosa del genere, e a noi, sembrava che potesse essere stata una fonte di attività vulcanica molto, molto tempo fa.

Hartsfield: Domanda 4: più volte a North Ray John hai detto: "Non avvicinarti troppo al bordo". Pensavi che se tu fossi caduto, non saresti stato più in grado di uscirne?

Young: Affermativo.

Duke: (Risate) Sì. Ci puoi scommettere.

Young: Se fossimo caduti entrambi non saremmo stati in grado di uscire. Esatto.

Hartsfield: Domanda 5: l'esperimento del flusso di calore che hai rotto è stato risolto con successo nella simulazione qui a terra, anche se era complicato e richiedeva molto tempo. Pensi che avresti dovuto provare a risolverlo o rinunciare così come hai fatto?

Young: Non credo che fossimo qualificati per prendere questa o quella decisione. È stata una decisione presa da persone del campo che sono molto più qualificate di noi per fare questo genere di cose. Se ci fosse stato detto di farlo, lo avremmo certamente fatto.

Hartsfield: Domanda 6: "Ken" (Mattingly), hai avuto molti problemi con gli strumenti di bordo durante questa missione. C'è un filo conduttore che attraversa tutti questi problemi per i quali potresti suggerire una spiegazione?

Mattingly: Sì. Penso che il volo spaziale in generale sia ancora un po' complicato. Hai un sacco di attrezzature sofisticate qui che devi cercare di farle funzionare tutte in una volta. Penso che questo sia ciò per cui abbiamo costruito una ridondanza, dei doppi comandi, e che questo stia pagando abbastanza bene.

Young: Io non credo che ci sia alcuna relazione tra nessuno di questi problemi, uno dietro l'altro. Non credo che ci sia un filo conduttore. Sono d'accordo con Ken. Ogni attrezzatura spaziale è molto complicata. Deve funzionare per lunghi periodi di tempo, e devi aspettarti che alcune volte non funzionerà, e devi sapere come risolverlo, ed è per questo che ci imbarchiamo in questi viaggi.

Hartsfield: Domanda 7 per Ken: le tue osservazioni sul sito di atterraggio. Hai visto il Modulo Lunare o il Rover, e hai visto delle differenze tra Cayley e Descartes?

Mattingly: Ok. Queste sono due domande distinte. Prima cosa, li ho visti? Ci sono state due occasioni: una volta in cui ho pensato di aver catturato un bagliore di luce, che non riuscivo a riconoscere come Modulo Lunare ma che proveniva dal luogo in cui penso che "Orion" probabilmente fosse atterrato. E questo era molto vicino alla posizione delle coordinate che voi mi avete trasmesso. E una seconda volta, mentre il Rover si trovava su Stone Mountain, mi è capitato di guardare mentre passavano, e penso che tu fossi tu di turno, Hank, e mi hai detto che stavano esplorando Stone Mountain, e ho guardato laggiù, e in quel momento ho avuto un altro piccolo lampo di luce.

Hartsfield: La seconda parte di questa domanda era: hai visto qualche differenza tra Cayley e Descartes?

Mattingly: Sì. Penso che ci sia una morfologia nettamente diversa in queste due zone. Il nostro addestramento pre-volo sulla Terra è un po' diverso rispetto a quello che penso di aver visto dall'alto intorno alla Luna. Penso che la vera risposta risiederà nell'analisi dei dati post-volo. Abbiamo alcuni buoni filmati cinematografici, e penso che quando si sommeranno insieme alle rocce che abbiamo raccolto, avremo una storia piuttosto importante che spiegherà molte cose che non sappiamo ora.

Hartsfield: Domanda numero 8, sempre per Ken: quali sono state le tue impressioni quando hai sorvolato il lato posteriore della Luna, e ci sono state sorprese?

Mattingly: L'impressione sul lato nascosto del nostro satellite è qualcosa che ho cercato di descrivere dal momento in cui siamo arrivati fino al momento in cui siamo partiti. In generale, l'impressione che ho avuto è che il materiale con cui si è formato il lato a noi non visibile dalla Terra, quando lo osservi da vicino, sembra molto simile al materiale che troviamo sul lato anteriore. La cosa che sembra diversa è che il lato posteriore è privo di questi grandi bacini. Se sul retro abbiamo visto sorprese? Probabilmente la cosa più sorprendente è stato osservare sul lato di un cratere, chiamato Guyot, che è appena a nord e un po' a ovest del King Crater, e sembrava che ci fosse materiale che trasudava. Nelle nostre ultime due orbite intorno alla Luna siamo passati quasi direttamente sopra la sua testa, e sembrava che fosse pieno come un pozzo di materiale, poi questo materiale era corso lungo il lato. Questa è una formazione tipica che potete vedere alle Hawaii, ma qualcosa che non ho visto da nessun'altra parte sulla Luna.

Hartsfield: Domanda numero 9 per John e Charlie: alla fine dell'EVA-3, sembrava che voi due steste facendo una competizione di salto in alto. Chi ha vinto e quanto in alto pensate di aver saltato?

Young: No, non stavamo facendo una competizione. Stavamo solo mostrando alcune delle cose che potresti fare con una massa di 360 libbre che pesa solo 60 libbre, anche rallentata, se vuoi, dalla tuta a pressione. E non credo che nessuno abbia vinto. Stavamo solo dimostrando cosa si può fare con una tuta indosso.

Hartsfield: Domanda 10 ...

Young: Non ho idea di quanto in alto abbiamo saltato. Dovrei guardare la registrazione TV quando sarò a terra. Forse un piede o due.

Hartsfield: Domanda 10: potreste spiegare le circostanze del mancato schianto sulla superficie lunare dello stadio di risalita del modulo lunare dopo la deorbitazione?

Duke: Penso che questo sarà risolto solamente quando avremo esaminato tutti i dati quando torneremo a terra discutendone con i controllori di volo. Al momento non ne ho idea.

Young: Nemmeno io.

Hartsfield: Domanda 11: in che misura l'affaticamento ha influenzato le vostre prestazioni sulla superficie lunare? Ad esempio, pensate che sareste stato in grado di compiere un'Eva-3 completa di 7 ore, decollo, aggancio e rilascio del Lem tutto nello stesso giorno?

Young: Penso che sarebbe stato impegnativo.

Hartsfield: Domanda 12, per ognuno di voi ...

Young: Probabilmente avremmo potuto farlo, ma penso che sarebbe stato molto faticoso.

Hartsfield: Domanda 12 per ognuno di voi: cosa speri di raccontare ai tuoi nipoti come il momento più memorabile del tuo viaggio sulla Luna?

Duke: Bene, inizierò io, Hank. Ho due impressioni. La prima è la bellezza abbagliante di Cartesio, la sua superficie. E' uno dei luoghi più maestosi che abbia mai visto. La seconda è sull'EVA, quando distogli lo sguardo dalla superficie lunare che calpesti e dalla Terra alta nel cielo, c'è solo l'oscurità totale dello spazio. È davvero nero là fuori.

Mattingly: Beh, immagino di essere io il prossimo. Ero sicuro che qualcuno avrebbe fatto questa domanda, ma non credo di poter dare una risposta unica. Momenti memorabili ce ne sono stati così tanti negli ultimi 10 giorni. E sembra che ognuno si sovrapponga all'altro, e la risposta immediata che ti viene in mente è "questa è la cosa più fantastica che abbia mai visto". Sotto molti aspetti lo è davvero. Ci sono stati così tanti eventi che, nel mio caso, dovrò sedermi e pensare a questo per molto tempo prima di poterne scegliere uno, e poi non sono così sicuro che sarò mai in grado di dire che c'è stato un momento unico o un evento memorabile. L'intera faccenda è stata solo una serie di "molto impressionante", e odio usare la parola, ma non so nient'altro che dire: "È fantastico".

Young: Penso che Ken abbia dato la risposta giusta. Abbiamo visto tanto in questi 10 giorni come la maggior parte delle persone sulla Terra vede in 10 vite. E sicuramente ci siamo divertiti.

Hartsfield: Domanda 13: John, dal punto di vista di un esperto astronauta, avresti da discutere sulle possibili difficoltà operative, oltre al linguaggio, da superare nel proposto volo spaziale congiunto USA-URSS con equipaggio? E avresti qualche suggerimento da dare?

Young: (Risate) Dal punto di vista di un astronauta, non mi sentirei qualificato per discuterne, se non per dire che se la lingua è un problema, sarò felice di imparare il russo. Penso che Charlie e Ken si sentano allo stesso modo.

Hartsfield: Domanda 14: il potassio nella vostra dieta durante il volo ha influenzato il gusto del cibo o causato altri problemi?

Equipaggio (a bordo): (Risate)

Young: Questa è un'ottima domanda, anche se non sono sicuro se siamo qualificati per dirlo. Quando torneremo a terra ne parleremo con tutti. Ma non credo che il potassio abbia influenzato il gusto del nostro cibo. E credo che nessuno lo abbia notato.

Duke: Non credo sia il momento di dare giudizi. Aspettiamo il responso dei medici dai dati post-volo e sapere quanto il livello di potassio abbia contribuito a tonificare il nostro corpo. Credo che i ragazzi a terra abbiano molti più dati di quelli che abbiamo noi sulle nostre condizioni fisiche, a parte il fatto che sappiamo che ci sentiamo molto bene.

Young: Sì, penso che siamo stati molto fortunati a compiere la maggior parte della missione come abbiamo fatto. E non so se il potassio avesse qualcosa a che fare con esso o no, ma se lo ha fatto, sono sicuramente grato perché lo stavamo prendendo.

Hartsfield: Domanda 15 per John: cosa intendevi quando hai detto: "Il morale è salito di un centinaio di punti dopo il successo del TEI [Trans-Earth-Injection. Manovra di accensione trans-terrestre]". Era basso?

Young: No, non particolarmente. Sarebbe stato sicuramente basso però se non fosse avvenuta l'accensione per il TEI, lo confesso.

Hartsfield: Domanda 16 per ognuno di voi: sulla base della vostra esperienza, avete qualche raccomandazione in questo momento per l'equipaggio dell'Apollo 17?

Young: Sì. Consiglio loro di godersela tanto quanto noi. E sono sicuro che lo faranno, perché, vi dico, abbiamo davvero avuto un sacco di attrazioni da vedere e lo sarà anche per loro. Ammetto che, in molti casi, abbiamo lavorato sodo. Ma abbiamo ottenuto tutto il supporto dagli scienziati e tecnici di Houston. Voglio dire, da ogni decisione che veniva da terra c'è stato un sacco di lavoro in tutto il paese, c'erano molte ruote che giravano e persone che lavoravano fino a tardi pere risolvere ogni problema. E sono davvero felice che per Ken, Charlie e io sia stata un'esperienza meravigliosa.

Hartsfield: Questa era l'ultima domanda, John. Grazie molte.

Young: Ebbene, permettimi di dire solo una cosa, Hank, e cioè, quello che ha detto il filosofo Descartes. Ha detto: "Non c'è nulla di così lontano da noi da essere al di là della nostra portata, o così nascosto da non poterlo scoprire". E sapete tutti che Cartesio era un matematico e filosofo francese da cui la regione lunare che abbiamo esplorato prende il nome. Ed io mi auguro, davvero, che la nostra missione sia la conferma della sua teoria. La mia valutazione personale e che una volta analizzate le rocce che riportiamo a terra, dopo un'esperienza meravigliosa, faremo progressi verso la dimostrazione che aveva ragione.