2012/04/26

1972/04/26: La vigilia del rientro sulla Terra di Young, Duke e Mattingly su "La Stampa"


La prima pagina e la pagina 11 de "La Stampa" di mercoledì 26 aprile descrivono le ultime notizie sul ritorno verso la Terra dei tre di Apollo 16 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

Gli astronauti hanno iniziato l'ultima fase della missione

Apollo 16 lascia il campo lunare

Domani sera il tuffo nel Pacifico

Thomas Mattingly è uscito nel vuoto per recuperare alcuni strumenti - Il modulo Orion, che doveva schiantarsi sulla superficie della Luna, si è perduto nello spazio - Gli scienziati soddisfatti del "bottino" di pietre e polveri raccolto da Duke e Young

(Dal nostro corrispondente) New York, 25 aprile. La "passeggiata" nello spazio di Thomas Mattingly, a oltre 350 mila chilometri dalla Terra, è stata oggi il principale avvenimento dell'Apollo 16. Il pilota della cabina di comando, che ha orbitato per tre giorni intorno alla Luna, mentre Young e Duke la esploravano in automobile, è rimasto circa un'ora nel vuoto. Mattingly ha recuperato due macchine fotografiche e cartografiche montate all'esterno di "Casper". Le sue esclamazioni e i suoi commenti hanno divertito il centro spaziale di Houston: prima sacrificato rispetto ai compagni, Mattingly ha finalmente avuto "il battesimo del cosmo".

L'astronave ha lasciato il campo gravitazionale lunare alle 10,47 di stamane, le 16,47 in Italia, mentre si trovava a poco più di 60 mila chilometri dall'astro, e a poco meno di 350 mila dalla Terra. "Il nostro pianeta vi attende a braccia aperte" ha detto Houston alla radio. "Lo vediamo" ha risposto il comandante John Young. "E' una cosa meravigliosa". L'Apollo 16 acquisterà progressivamente velocità, e ammarerà nell'Oceano Pacifico alle 15,30 di giovedì, le 21,30 in Italia, con quasi una giornata di anticipo sul programma originario.

La missione dell'Apollo 16 ha vissuto gli ultimi attimi di suspense stamane, quando l'astronave ha lasciato l'orbita lunare. Mattingly ha acceso il motore principale della cabina di comando alle 21,14 di ieri sera negli Stati Uniti, le 3,14 di oggi in Italia. L'Apollo 16 si trovava in quel momento dietro l'astro, quindi fuori dal cosiddetto campo di radiovisibilità di Houston. Per nove minuti, si è attesa con qualche apprensione la voce degli astronauti. Giovedì scorso, il motore non aveva funzionato, proprio mentre il modulo "Orion" si accingeva a scendere sulla superficie selenica, e s'era temuto che la missione fosse annullata.

La voce di Young è giunta all'improvviso alla radio, serena e allegra. "Avviamento perfetto. Il motore va che è un amore. Tutto a posto". "Bravi", ha commentato il Centro spaziale di Houston. "Adesso prendetela con calma, e riposate". "Ci è spiaciuto partire dalla Luna, ha ammesso Young, ma vi assicuro che torniamo a casa con piacere. Siamo stanchi e sporchi". Duke, loquace come al solito, ha aggiunto: "Non vediamo l'ora di non bere più aranciata. Affoghiamo nell'aranciata". Il medico degli astronauti, il dottor Berry, aveva imposto una dieta di potassio, contenuta in questa bevanda: i tre uomini non la sopportano più.

Come quasi tutti gli altri giorni, anche ieri s'è verificato un piccolo incidente. Gli astronauti dovevano staccare il modulo "Orion" dalla cabina "Casper", e scagliarlo sulla Luna, dove gli strumenti là lasciati avrebbero registrato gli effetti della scossa. Duke ha dimenticato però di chiudere un interruttore, e il computer non ha potuto azionare il motore di discesa. Il modulo si è perciò perso in orbita.

Il comandante Young ha affacciato qualche dubbio sulla natura delle pietre raccolte (110 chili in tutto) sulla superficie selenica. "Non credo che siano vulcaniche", ha dichiarato. Il Centro spaziale lo ha smentito: "Da quanto ci avete detto e abbiamo visto, pensiamo invece che siano proprio le pietre che cercavamo". Si tratterebbe di sassi vecchi oltre 4 milioni di anni. Uno scienziato Hank Hartsfield, ha spiegato: "A causa dei numerosi incidenti, abbiamo modificato il programma della missione a tal punto da confondere un poco gli astronauti".

Secondo Hartsfield, e secondo il geologo England, che tiene le comunicazioni radio con l'Apollo 16, il bottino della missione è il più prezioso della storia spaziale.   (Ennio Caretto)