2012/04/16

1972/04/16 18:54 IT (12:54 FL): ...-3...-2...-1...Liftoff! Decollo verso gli Altipiani lunari

Kennedy Space Center. Rampa di lancio 39-A. Sono scoccate da pochi secondi le 12:49 ora della costa orientale degli Stati Uniti di domenica 16 aprile. Viene ritratto il lungo braccio mobile che è servito da passerella agli astronauti per entrare poco meno di tre ore fa all'interno della capsula Apollo. La voce dello storico speaker della Nasa Jack King annuncia a circa un milione di persone stipate lungo le spiagge della Florida e ai numerosi invitati speciali in tribuna V.I.P. attraverso gli altoparlanti dello "spazioporto", che mancano cinque minuti al "liftoff", all'ottavo lancio di uomini verso la Luna. Altrettanti milioni di spettatori in tutto il mondo seguono attraverso le edizioni straordinarie alla radio e alla televisione gli ultimi emozionanti momenti che precedono il lancio.

Il "count-down" prosegue regolarmente dopo che erano insorti nelle ore precedenti due problemi risolti dai tecnici della Nasa rapidamente. A meno nove secondi ha inizio la sequenza di accensione. A due secondi dal "go" mentre la rampa di lancio viene inondata da tonnellate di acqua per evitare che il metallo con cui è composta si incendi e per attutire il fragoroso rumore, i cinque potenti motori F-1 del primo stadio del Saturn V ruggiscono in tutta la loro potenza innalzando dapprima lentamente poi via via sempre più in alto verso il cielo azzurro della Florida, il gigantesco razzo multistadio alto 111 metri e dove spicca alla sua sommità la piccola capsula Apollo con il suo prezioso carico umano e scientifico. A bordo i tre uomini protagonisti del penultimo viaggio nella storia dell'umanità nel XX secolo verso la Luna: John Young, Thomas "Ken" Mattingly e Charles "Charlie" Duke. In Italia sono le 18:54 di un tiepido pomeriggio primaverile.

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Foto AP16-S72-37267, scansione di J.L. Pickering.
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Il direttore di volo di Apollo 16 Gene Kranz davanti alla consolle al Centro di controllo di lancio a Houston durante il lancio di Apollo 16. Foto AP16-S72-35188.

Come nelle precedenti missioni dirette verso il Satellite naturale della Terra, a sessantuno chilometri di altezza, dopo due minuti e mezzo di accensione, il primo stadio, l'S-1C, esaurita la sua funzione, si distacca ricadendo nell'Oceano Atlantico lasciando ai cinque motori del secondo stadio, denominato S-II, il compito di portare il razzo ad una altitudine di 185 chilometri. 

Abbandonata anche la cosiddetta "torre di salvataggio" che era collegata alla campana protettiva della capsula Apollo, a nove minuti e quattro secondi anche il secondo stadio del Saturn V si distacca; tocca a questo punto al terzo stadio, l'S-IVB, con la spinta del suo unico motore per due minuti e settantacinque secondi immettere in orbita ciò che che rimane della gigantesca struttura staccatisi solo pochi minuti prima da Cape Kennedy. 

Alle 13:06 ora della Florida, 19:06 italiane anche il terzo stadio viene spento. John Young, Thomas Mattingly e Charlie Duke sono in orbita intorno alla Terra nella cosiddetta orbita di parcheggio.

La prima foto dall'orbita terrestre scattata a bordo del Modulo di Comando di Apollo 16. Foto AP16-AS16-118-18858.

Poco dopo l'inizio della seconda rivoluzione intorno alla Terra a due ore e quaranta minuti dalla spettacolare partenza da Cape Kennedy e a seguito di un attento controllo in sincronia degli apparati di bordo tra l'equipaggio e il Centro di controllo di Houston, arriva da terra da parte del "Capcom" della missione di turno, Gordon Fullerton, l'annuncio atteso dal comandante Young e dai suoi due compagni di viaggio: "Siamo pronti per la TLI (Trans Lunar Injection)".

Per cinque minuti e 23 secondi il motore del terzo stadio viene riacceso: dalla prima velocità cosmica, 28.000 chilometri orari, alla seconda velocità cosmica, o velocità di fuga, 39.000 chilometri orari, per sottrarre il "treno spaziale" all'attrazione terrestre inserendolo nella traiettoria translunare.

Alle 22:04 italiane viene accesa la telecamera a colori a bordo dell'Apollo. I tre astronauti mostrano in diretta agli spettatori collegati davanti agli schermi televisivi la manovra di accostamento del Modulo di Comando "Casper" e l'estrazione del LEM, ribattezzato in questa missione "Orion", dal contenitore situato sopra il terzo stadio. Abbandonato anche l'SIV-B, ora della gigantesca struttura che ha lasciato con un rombo impressionante il nostro pianeta non sono rimasti che tre ma indispensabili componenti per lo sbarco lunare: il Modulo di Comando, il Modulo di Servizio e il Modulo Lunare.

L'appuntamento con il Satellite naturale della Terra per John Young, Thomas Mattingly e Charlie Duke è tra 74 ore nel primo pomeriggio a Houston, la sera di mercoledì 19 aprile in Italia.

Il Modulo Lunare all'interno del contenitore del terzo stadio poco prima della manovra di estrazione e aggancio da parte del Modulo di Comando. Foto AP16-AS16-118-18875.
Foto AP16-AS16-118-18885.