2012/04/19

1972/04/19: Nuovi problemi a bordo dell'Apollo ma la missione prosegue, dal quotidiano "La Stampa"

Le ultime notizie sul volo di Young, Mattingly e Duke verso la Luna a pagina 13 nell'edizione del 19 aprile 1972 de "La Stampa" (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
L'astronave vola verso la Luna a velocità sempre crescente

Mezz'ora di ansia a bordo dell'Apollo 16 fermi i comandi, poi riprendono ad agire

Nessun rischio per gli uomini, ma si è temuto di dover sospendere la missione; l'improvviso blocco delle antenne radio sarebbe dovuto ad un accumulo di elettricità - Oggi l'inserimento in orbita lunare, domani la discesa sul Satellite

(Dal nostro corrispondente) New York, 18 aprile. Per mezz'ora, stamane, si è temuto che l'Apollo 16 dovesse invertire la rotta e fare ritorno a terra. Il sistema navigazionale primario si era bloccato: l'astronave proseguiva la sua corsa, ma non poteva eseguire nessuna manovra, neppure una semplice "virata". Fortunatamente, il guasto è stato riparato, anche se non si sa bene come. Al momento in cui scriviamo, l'Apollo si sta avvicinando alla Luna a velocità crescente: alle 1,07 di stanotte (le 7,07 di domani mattina ora italiana) entrerà nel suo campo gravitazionale. Se gli scienziati e gli astronauti non fossero riusciti a risolvere il problema, l'Apollo 16 avrebbe abbandonato la missione, e sarebbe sceso sul Pacifico col sistema navigazionale di sicurezza.

E' stato questo il quarto inconveniente dalla partenza, dopo il guasto al giroscopio del vettore Saturno, l'errore di un computer delle stazioni di controllo a terra, e la perdita della vernice termoisolante del modulo lunare. Un quinto inconveniente è stato registrato oggi: il centro spaziale di Houston non ha potuto far muovere per qualche tempo le antenne telecomandate dell'Apollo 16. Le difficoltà ricordano quelle incontrate dall'Apollo 14 un anno fa circa. Da un lato, sottolineano la complessità delle missioni lunari, la delicatezza degli apparati meccanici, i pericoli corsi, nonostante tutto, dagli astronauti. Dall'altro, esaltano le meraviglie della tecnologia, e le risorse e il coraggio umani. La suspense restituisce all'Apollo 16 l'interesse che merita, e cancella la relativa indifferenza di questi primi giorni. La paralisi del sistema navigazionale primario è stata scoperta dal pilota della cabina di comando Casper, Mattingly. Il comandante John Young e Charles Duke erano appena rientrati dal modulo lunare Orion, dopo un'ispezione di quasi due ore, e s'erano chiusi il portello alle spalle. Mattingly cercava di "allineare" l'astronave al pianeta Giove per scattare alcune fotografie. D'improvviso la sua voce s'è fatta allarmata. "Houston" ha detto alla radio "c'è qualcosa che non va. Non so che sta succedendo. Si è accesa una spia, la lancetta posizionale è ferma. Temo che siamo bloccati". "Un momento, verifichiamo" gli hanno risposto dal centro spaziale. E poco dopo: "Siete bloccati. State tranquilli, non c'è pericolo, vi richiamiamo". Il direttore del programma Apollo, il generale McDivitt, un ex astronauta, convocava subito tecnici e scienziati. Veniva spiegato ai giornalisti: "L'Apollo 16 potrebbe continuare il suo cammino, ma non entrare in orbita lunare, compiere lo sgancio e il riaggancio del modulo e così via. Se non lo "sblocchiamo", dovrà servirsi del sistema navigazionale suppletivo, girare, e mettersi sulla via del ritorno". L'astronauta England, che tiene i collegamenti radio con l'Apollo 16, precisava: "Fenomeni del genere, che noi chiamiamo "congelamenti" sono già successi a bordo degli altri Apollo, e non hanno avuto conseguenze. I piloti non corrono nessun rischio. Confidiamo di trovare presto una via d'uscita".

Dopo circa mezz'ora, il centro spaziale di Houston trasmetteva a Mattingly una serie di dati e di ordini. Mattingly li trasferiva a sua volta al computer, che li elaborava: l'apparato elettronico dell'Apollo 16 veniva attivato e controllato per alcuni minuti, e il sistema navigazionale primario si "sbloccava" di colpo. "E' tutto a posto" gridava trionfalmente England da terra. "Andate a dormire adesso. Noi intanto cercheremo di trovare le cause del fenomeno". Veniva annunciato ai giornalisti che "la missione continuava". Un po' più tardi, si avanzava un'ipotesi: impulsi o cariche elettriche provenienti dallo spazio avrebbero fatto scattare il computer, "congelando" i comandi. Il computer, riattivato, avrebbe "liberato" più tardi gli interruttori.

A mezzogiorno, le diciotto in Italia, gli astronauti dell'Apollo 16 si sono svegliati, e hanno posto rapidamente rimedio alle disfunzioni delle antenne radio. "Bisognerebbe essere un polipo" ha protestato Mattingly, di buon umore, mettendosi all'opera "con cento braccia". Dopo questo "straordinario", la giornata dei tre uomini è trascorsa tranquilla. Per questa sera, è in programma una correzione della traiettoria. Young e Duke compiranno anche una terza ispezione di 90 minuti del modulo lunare. Gli astronauti stanno bene, scherzano volentieri, e sono impazienti di raggiungere la Luna. Entreranno in orbita intorno al satellite alle 21,23 (ora italiana) di domani, tenendosi ad un'altezza minima di 67 miglia dalla superficie selenica, e massima di 195 miglia.

Nella notte tra mercoledì e giovedì avverrà lo sbarco, il quinto della storia. Il modulo Orion si staccherà dalla cabina e incomincerà la discesa alle 3,29. L'atterraggio è previsto alle 3,43, l'uscita di Young dal modulo alle 7,19, le 13,19 di giovedì pomeriggio in Italia. Venti minuti più tardi, il comandante e Duke saliranno sulla Rover o automobile per la loro prima corsa. La regione di Cartesio, sull'altopiano della faccia visibile della Luna , fornirà una cornice affascinante per le trasmissioni televisive a colori. Tutta l'America sarà davanti ai teleschermi, come avvenne per l'Apollo 15: ed i vulcani le presenteranno davvero il più grande spettacolo del mondo. (Ennio Caretto)

La notizia dell'imminente ingresso in orbita lunare dell'equipaggio di Apollo 16 nell'edizione serale di "Stampa Sera" di mercoledì 19 aprile 1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).