La prima e la seconda pagina del quotidiano "La Stampa" di domenica 23 aprile
1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
Young e Duke in auto fra i crateri
Trovate due pietre "misteriose"
Potrebbero nascondere il segreto della formazione del Sistema solare -
Scalata di 250 metri su una montagna - Qualche preoccupazione: le pulsazioni
degli astronauti sono salite a 140 il minuto
(Dal nostro corrispondente) New York, 22 aprile. Per quasi sette ore, dopo le
oltre sei di ieri, John Young e Charles Duke hanno oggi esplorato la regione
selenica di Cartesio. Sbarcati dal modulo "Orion" alle 11,41 (le 17,41 in
Italia) vi rientreranno alle 18,44. La corsa in automobile alla "montagna di
pietra", a quattro chilometri di distanza e una scalata di circa 200 metri
sono stati i punti culminanti della giornata. Come ieri, i due astronauti sono
apparsi instancabili ed entusiasti: l'estroverso Duke non s'è taciuto per un
momento, Young, più laconico, ha mostrato sprazzi del suo unico humor. Ma, al
centro di Houston, il dottor Berry ha seguito con una certa apprensione il
loro lavoro. Nonostante la dieta di potassio, il cuore dei due uomini ha
infatti registrato troppe pulsazioni (oltre 140 al minuto): essi hanno anche
sofferto di crampi alle dita. Il dramma dell'altro ieri, quando si temette che
la missione dovesse essere cancellata, e le difficoltà incontrate anche
nell'uso degli strumenti sulla Luna non hanno danneggiato il programma né
scosso la fiducia degli scienziati. La rottura del cavo da 1 milione e 200
mila dollari (Young vi ha inciampato dentro) ha impedito la misurazione del
calore proveniente dall'interno dell'astro. Ma in compenso i due astronauti,
nella loro prima corsa in automobile, hanno raccolto le due pietre più
importanti della storia delle esplorazioni spaziali: una completamente bianca,
l'altra azzurra di fuori e trasparente, e bianca dentro, entrambe vulcaniche.
I geologi pensano che siano residui di una famosa colata di lava, detta
Cayley, di milioni di anni fa. Esse potrebbero nascondere il segreto della
formazione della Luna e forse del Sistema solare. Dai risultati di oggi, che
potranno essere calcolati solo stanotte, dipenderà il lavoro di domani. Gli
astronauti si addormenteranno alle 11,49 (le 5,49 di domattina in Italia) e
riposeranno fino alle 6,49. Al centro di Houston si prevede un massimo di
cinque ore o un minimo di tre per la loro terza escursione. La decisione verrà
presa all'alba. Poco dopo le 22 di domani sera, il modulo "Orion" risalirà in
orbita, per agganciarsi con la cabina di comando "Casper" su cui si trova
Thomas Mattingly. L'Apollo 16 lascerà l'orbita lunare alle 19,15 di martedì
(le 1,15 di mercoledì in Italia) e scenderà nell'Oceano Pacifico alle 15,30 di
giovedì (le 21,30 italiane), quasi un giorno prima del previsto. Tutte queste
modifiche sono dovute al guasto del "computer" della cabina registrato l'altro
ieri.
Conviene riassumere gli eventi dalle 16 di ieri (le 22 in Italia) alla
partenza dell'automobile o Rover per la prima "passeggiata". Young si è
messo ai comandi e ha fatto due tratti di cinquanta metri a tutta velocità. La
Rover dell'Apollo 15, l'anno scorso, aveva sfiorato i 13 chilometri
orari, ma il comandante, sul terreno accidentato, ha raggiunto solo gli 11 e
mezzo. "Mai visto un pilota simile a Indianapolis" ha gridato
allegramente Duke; "ha sempre solo due ruote sul terreno". L'automobile
ha evitato miracolosamente alcune buche:
"Qui anche i crateri hanno i crateri"
ha borbottato Duke. I due astronauti si sono fermati più di una volta e hanno
raccolto 25 chili circa di pietre e polvere. Hanno esplorato anche il maggior
cratere della zona, Buster. Sono ritornati al modulo mal volentieri:
"Dateci
ancora un paio d'ore" hanno chiesto.
In questa escursione iniziale, gli esperimenti più interessanti sono stati
quelli con il mini osservatorio spaziale e con la televisione. Sulla Luna, a
causa dell'assenza dell'atmosfera, l'osservatorio può sfruttare i raggi
ultravioletti: si spera che scopra in tal modo cosa si nasconde nelle
apparenti "masse vuote" tra le varie galassie. Gli scienziati pensano che vi
siano colossali nuvole di idrogeno che tengono le galassie insieme. La
televisione ha trasmesso a terra le migliori immagini della Luna mai viste. La
Nasa applica un metodo segreto: i segnali dallo spazio vengono "ripuliti" da
un computer prima della trasmissione sui teleschermi. L'intera America ha
assistito allo stupendo spettacolo con ammirazione.
Stamane, i due uomini si sono alzati ancor più di buon umore di ieri. Il
comandante ha detto di aver dormito
"come un neonato, senza mai svegliarmi". Consumata la colazione, scesi sulla superficie selenica, sono partiti
subito verso la "montagna di pietra". Young ha guidato l'automobile con
estrema perizia, su un pendio con un'inclinazione del 10 per cento, salendo
circa 250 metri. Si è fermato su una "terrazza" quasi a metà strada (la
montagna, rotonda, smussata, è sui 500 metri). Il panorama lo ha incantato:
"Incredibile" ha detto
"ecco la spaccatura orientale e le cime Wreck e North Ray. Ecco il nostro
modulo. E' superbo".
Gli astronauti hanno attivato le telecamere, e le immagini giunte a terra si
sono confermate tra le più eccitanti. Si sono messi quindi a cercare pietre,
spronati dai geologi del centro di Houston. (Ennio Caretto)