2012/04/20

1972/04/20: L'entrata in orbita di Apollo 16 e il prossimo atterraggio sulla Luna di Young e Duke su "La Stampa"


L'arrivo in orbita lunare dell'equipaggio di Apollo 16 e le ore che precedono la fase dell'atterraggio del Lem "Orion", nella prima e seconda pagina nell'edizione del quotidiano "La Stampa" di giovedì 20 aprile 1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
L'Apollo ruota attorno al Satellite

Da stasera sulla Luna 
un soggiorno-record

Young e Duke resteranno sul Satellite settantadue ore, faranno tre viaggi con la "rover", svolgeranno ricerche scientifiche

(Dal nostro corrispondente) New York, 19 aprile. Dalle 15,23 di oggi, le 21,23 in Italia l'"Apollo 16" è in orbita lunare. La manovra d'ingresso è stata compiuta col motore principale sulla faccia nascosta dell'astro. Il centro spaziale di Houston ha ristabilito il contatto radio, impedito dalla massa della Luna, alle 15,44. Sbucando da dietro il corpo celeste nel cosiddetto campo di visibilità, l'"Apollo 16" ha inviato a Terra un gioioso messaggio: "Tutto bene. Lo spettacolo è meraviglioso". Il sistema di navigazione primario, bloccato ieri da un falso comando del computer, a sua volta tratto in inganno da un fenomeno elettrico, non ha accusato il minimo disturbo. Alle 16,01 il terzo stadio del vettore Saturno, dopo essere "rotolato" nello spazio da sabato, s'è schiantato sulla superficie selenica.
L'attuale orbita dell'astronave ha un'altezza minima di 67 miglia e una massima di 195. Ma tra breve, alle 19,30 locali, le 1,30 di domani mattina in Italia, essa scenderà a sole 9 miglia dall'astro. La manovra si svolgerà di nuovo sulla faccia nascosta, e il contatto radio sarà ristabilito alle 20,04. Alle 23,24 gli astronauti Young, Duke e Mattingly incominceranno il loro periodo di riposo. Il risveglio è stato fissato per le 8,24 di domani, cioè le 14,24 italiane. Circa due ore dopo, Young e Duke entreranno nel modulo "Orion", e chiuderanno il portello di collegamento con la cabina di comando "Casper". L'atterraggio sulla Luna, il quinto in meno di tre anno, è stabilito per le 15,41. L'intera America assisterà all'ormai familiare, ma sempre esaltante evento alla televisione a colori.
Al centro di spaziale di Houston gli eventi odierni sono stati seguiti con una certa emozione, a causa delle difficoltà incontrate dall'Apollo 16 nel suo viaggio verso la Luna. Ma l'ansia aumenta per l'approssimarsi della decisiva giornata di domani. Non è soltanto la conformazione della località scelta per l'atterraggio, la regione vulcanica di Descartes, sull'altipiano centrale, a tenere in allarme i tecnici, gli scienziati e i medici. E' anche lo sforzo a cui dovranno sottoporsi gli astronauti con la loro permanenza record e il loro programma di lavoro sull'astro: 72 ore, tre escursioni colla "rover", il prelievo di 90 chili di pietre e di polvere, l'installazione di apparati diversi, tra cui il primo osservatorio astronomico, e una lunga serie di esperimenti.
Il dottor Berry teme soprattutto disfunzioni cardiache. L'anno scorso egli ha notato irregolarità nel battito del cuore di Scott e Irwin, dell'"Apollo 15" - irregolarità non riscontrata nell'equipaggio dell'"Apollo 14", i cui compiti erano stati molto meno faticosi. Il medico ha preso straordinarie precauzioni. Ha imposto a Young, Duke e Mattingly una dieta di potassio; ha preparato un sistema consultivo d'emergenza, coi massimi cardiologi degli Stati Uniti, ha fornito agli astronauti delle medicine. "Se constatassi che lo sforzo è eccessivo" ha dichiarato "ordinerei loro comunque di troncare la missione". Berry sostiene che vi sono limiti alla capacità di adattamento dell'uomo nello spazio: "Limiti non gravi, ma che non vanno superati. So che i sovietici sono d'accordo con noi". 
L'emozione e l'ansia sono temperate tuttavia dalla disinvoltura con cui l'"Apollo 16" ha risolto tutti i problemi, dalla tranquillità del comandante Young, che è alla sua quarta impresa nel cosmo, e dall'entusiasmo dei "neofiti" Duke e Mattingly. I tre uomini sono di buon umore. Ieri sera, non si sa come, un telefonista spagnolo si è inserito in una conversazione tra l'astronave e Houston dalla Spagna. "Bella voce" ha detto Young ridendo, sentendolo cantare. Più tardi lo stesso Young e Duke hanno indossato le tute spaziali per l'ispezione al modulo "Orion", e la manovra simulata di sgancio dalla cabina "Casper". Duke, che è alto 1,83, il massimo consentito agli astronauti, non riusciva ad abbottonare la sua tuta, perché stretta. "Neppure i vestiti da 300 mila dollari vanno bene" ha protestato scherzosamente. "Non posso lasciare i piedi fuori?".
Il quarantunenne comandante ed il suo equipaggio hanno dormito serenamente, e hanno trascorso le ore antecedenti l'ingresso in orbita lunare compiendo esperimenti. Una correzione della traiettoria prevista per le 10,23 è risultata inutile. "Dritti al bersaglio" ha annunciato Young. Il comandante ha fatto un po' da "guida" ai compagni, riesumando i ricordi del suo volo sull'Apollo 10, nel'69, quando per la prima volta fu provato lo sgancio e l'aggancio del modulo e della cabina. Alle 10,53 gli astronauti hanno attivato le telecamere e gli apparecchi fotografici di "Orion". Hanno quindi controllato il sistema navigazionale primario: se fosse stato difettoso, la missione sarebbe stata sospesa. Gli Apollo hanno tutti i comandi doppi, ma l'ordine è di non correre rischi.  (e.c.)