2012/04/17

1972/04/17: L'inizio della penultima missione lunare umana del XX secolo su "Stampa Sera"



La prima e la terza pagina di "Stampa Sera" di lunedì 17 aprile 1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

Perfetto lancio da Cape Kennedy

L'APOLLO SAETTA VERSO LA LUNA

E' il 16° della serie, il penultimo del programma - Young e Duke giovedì scenderanno sul satellite dove resteranno tre giorni - Venerdì 28 il rientro sulla Terra

(dal corrispondente) New York, lunedì matt. Dopo una partenza e una serie di manovre "da manuale", come ha riferito il centro di Houston, l'"Apollo 16" ha lasciato l'orbita terrestre ed è in viaggio verso la Luna. Due guasti, uno ad un giroscopio del vettore Saturno, l'altro ad un computer dei sistemi di controllo da terra, avevano fatto temere per qualche minuto un ritardo o addirittura un rinvio della missione. Ma scienziati e tecnici li hanno riparati, e in un "fragore di tuono", davanti a un milione circa di persone, tra cui il poeta russo Evtushenko, il razzo e l'astronave si sono levati in volo alle 12,54 in punto, come previsto (le 18,54 in Italia). L'ingresso in orbita è avvenuto dodici minuti e mezzo più tardi. Il distacco da essa alle 15,27, l'aggancio tra il modulo lunare e la cabina di comando alle 16,08. L'intera America ha seguito queste fasi alla televisione a colori.

Al momento in cui scriviamo, i tre astronauti, il comandante John Young, il tenente colonnello Charles Duke, che scenderà con lui sulla superficie selenica, Ken Mattingly, stanno riposando. Fino a domani sera, quando Young e Duke apriranno il portello di collegamento con il modulo lunare e compiranno un'ispezione, non è prevista nessuna attività particolare. L'astronave entrerà nell'orbita lunare la sera di mercoledì, l'atterraggio è fissato per la sera di giovedì. Young e Duke rimarranno sulla Luna 72 ore, un primato, si riuniranno a Mattingly la sera del 23 prossimo, e i tre astronauti saranno di ritorno a terra venerdì della settimana ventura. La parte più avvincente della missione sarà l'esplorazione in automobile (il Rover) della regione vulcanica di Descartes, teletrasmessa in cronaca diretta come per l'Apollo 15.

La giornata di ieri, sebbene eguale a quella di ogni altra partenza dell'Apollo, è stata ricca di colore e di emozioni. Gli astronauti si sono alzati alle 7,39 (le 14,30 in Italia) e hanno consumato una colazione a base di bistecche e succhi d'arancio. Hanno parlato al telefono con le famiglie (il regolamento vuole che stiano in quarantena nelle ultime tre settimane) e si sono sottoposti alla visita medica.

Mattingly ha raccomandato scherzando alla moglie, che aspetta il primo figlio a maggio, di "rispettare la tabella di marcia, come gli astronauti", e di non fargli sorprese durante la missione. "E tu, attento al morbillo" gli ha risposto la consorte: il pilota era già stato scelto per l'Apollo 13, due anni fa, ma dovette rinunciarvi per il timore, rivelatosi poi infondato, di aver contratto questa malattia del bimbo di Duke, che era la sua "riserva".

Alle 10,30 Young, Duke e Mattingly sono saliti a bordo della cabina di comando (battezzata "Casper" in omaggio a un eroe dei fumetti, un fantasma bonario, mentre il modulo lunare è chiamato "Orion", dalla costellazione). E' a questo punto che sono stati scoperti i guasti al giroscopio e al computer. A Capo Kennedy si sono svolte febbrili consultazioni: il lancio poteva essere ritardato di quattro ore, ma dopo lo si sarebbe dovuto rinviare al 14 maggio. Lavorando disperatamente, i tecnici sono riusciti a ovviare in parte agli inconvenienti. Houston a dato così il via. E' incominciato il conteggio alla rovescia: "Meno dieci, meno nove, meno otto..." I razzi si sono accesi, il Saturno, alto 110 metri e pesante oltre 3000 tonnellate s'è alzato prima lentamente poi sempre più in fretta scomparendo nel cielo in una striscia di fuoco. Il primo stadio del vettore è rimasto acceso due minuti e mezzo, il secondo sette, il terzo otto. A circa 30.000 chilometri orari, l'astronave veniva inserita in orbita. John Young, che è alla sua quarta missione spaziale, ha esclamato: "La terra è sempre più bella, che spettacolo meraviglioso".

"Complimenti ragazzi" - ha detto il centro di Houston da terra - avete eseguito manovre da manuale". Young, Duke e Mattingly hanno approfittato dell'orbita e mezza da percorrere per controllare minuziosamente tutti gli apparati di bordo. Quindi è avvenuto il distacco, e pochi minuti più tardi l'aggancio cabina-modulo lunare.

Tra pochi giorni, così, il nono e decimo uomo metteranno piede sulla Luna. Sarà la penultima esplorazione del satellite terrestre. Il programma Apollo finisce con il numero 17 il 6 dicembre (comanderà la missione Cernan, e per la prima volta vi parteciperà non un astronauta, ma uno scienziato, il geologo Schmitt). Complessivamente, il programma sarà costato 24 miliardi di dollari, il bilancio di due paesi medi europei, e avrà fruttato 250 chili di pietre e di polvere, innumerevoli indicazioni sulla storia e le origini del sistema solare, una grossa esperienza per i voli interplanetari. A partire dal '73, gli americani, come i russi, si concentreranno sulle piattaforme orbitanti intorno alla Terra e sullo sfruttamento del fall-out tecnologico

Vi sono nostalgia e polemica insieme attorno all'Apollo 16, proprio perché esso preannuncia la fine della serie. Molti la accusano di essere un semplice doppione. In realtà, con esso, per la prima volta verranno installati un miniosservatorio astronomico e un misuratore per le radiazioni cosmiche. La località scelta per l'atterraggio è inoltre la più difficile e montagnosa di tutte. Infine, i tre astronauti portano con sé microbi per esperimenti biologici. Da un punto di vista spettacolare, il suo successo è assicurato: l'automobile Rover suscita la curiosità del mondo intero. A Washington si dice che Nixon, nella sua visita a Mosca il 22 maggio, porterà a Breznev qualche oggetto ricordo dell'Apollo 16 e che gli proporrà la collaborazione dello spazio, a cominciare da una spedizione orbitale congiunta nel '75. Qualche breve accenno biografico si Young, Duke e Mattingly. Young, sposato due volte, con due figli, ha già preso parte alle missioni del Gemini 3 nel marzo del '65, del Gemini 10 nel luglio '66 e dell'Apollo 10 (circumnavigazione della Luna, collaudo del modulo ma senza atterraggio) nel maggio del '69. Sarà lui a guidare l'automobile.

Charles Duke ha 37 anni, quattro in meno del comandante, è ammogliato, ha tre bambini. Tenne i collegamenti radio da terra con l'Apollo 11, su richiesta di Armstrong, il primo uomo a calcare il suolo lunare. Thomas Mattingly, trentasettenne, calvo, è un ex istruttore aeronautico e, come abbiamo detto, prossimo padre. Se avrà una figlia, i suoi due compagni insisteranno perchè la chiami Luna, a ricordo di uno dei loro momenti più belli. (Ennio Caretto)