2012/04/18

1972/04/18: L'allarme provocato dalle "squame" misteriose sul quotidiano "La Stampa"

La notizia dell'allarme scattato ieri a bordo dell'Apollo 16 sulla prima pagina de "La Stampa" di martedì 18 aprile 1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
Gli astronauti americani sono a metà strada dalla Luna

Allarme sull'Apollo: si "spella" l'involucro
Poi da Houston: "E' solo vernice, avanti"

Piccoli lembi colorati presero a staccarsi dalla fusoliera - Sembrò che tutto fosse in pericolo - Ma i controlli di bordo e a terra annunciano: "Tutto è in ordine" - Giovedì la discesa sul Satellite

(Dal nostro corrispondente) New York, 17 aprile. L'Apollo 16 (ormai a metà strada dalla Luna) prosegue la sua missione: il modulo "Orion" non ha subito danni e giovedì atterrerà regolarmente sulla Luna. I misteriosi "fiocchi" visti ieri dagli astronauti sono lembi di vernice e non della fusoliera. Lo ha annunciato il centro spaziale di Houston, dopo quasi ventiquattro ore di esperimenti su un modello a terra. Il radio operatore Tony England ha svegliato il comandante Young, Duke e Mattingly a mezzogiorno (le 18 in Italia) con la buona notizia. "Tutto a posto lassù" ha detto.

Qualche dubbio rimane, perché non si è scoperto la causa della "spellatura", come l'ha chiamata Young. Ma le prossime ore dovrebbero dissiparlo definitivamente. Se il fenomeno continuasse o si accentuasse, il centro spaziale di Houston si consulterebbe con i tre astronauti. La decisione di abbandonare la missione o portarla a termine verrebbe presa congiuntamente.

L'annuncio di stamane ha fatto tirare un respiro di sollievo non solo alla Nasa ma a decine di milioni di americani. Per un'intera notte, è emerso infatti il ricordo dell'Apollo 13, bloccato a metà strada dall'esplosione di un serbatoio di ossigeno.

Il dramma dell'Apollo 16 è incominciato poco dopo le sedici di ieri (le 22 in Italia) all'aggancio tra la cabina di comando e il modulo lunare. "Strano - ha osservato Young durante la manovra - la fusoliera del modulo sembra spellarsi, si staccano da essa come dei fiocchi". Il fenomeno non è sembrato importante, nell'euforia del "rendez-vous", riuscito al primo tentativo. Ma più tardi, Duke e Mattingly hanno fatto la stessa constatazione. "I fiocchi stanno passando davanti all'oblò. Che cosa sono?".

Il centro spaziale di Houston ha ordinato agli astronauti di inquadrare la fusoliera del modulo lunare con le telecamere, e di trasmettere le immagini a terra. Si è visto che piccoli lembi colorati si staccavano dalla fusoliera, all'altezza del serbatoio di carburante. La prima impressione è stata che lo schermo protettivo, la cosiddetta coperta termica, si sgretolasse. Lo schermo è composto di venticinque fogli sottilissimi di alluminio e plastica ed è isolante, contro le radiazioni e il freddo.

Al centro spaziale di Houston per alcune ore si è temuto il peggio. Lo sgretolamento dello schermo avrebbe avuto conseguenze disastrose. Avrebbe potuto provocare la perdita del carburante: o danneggiare la strumentazione del modulo lunare, o renderlo inabitabili per Young e Duke. Alle 21 (le 3 di stamane in Italia) il direttore del programma Apollo, McDivitt, ha ordinato a Young e Duke di ispezionare "Orion", con un giorno d'anticipo sul previsto. I due astronauti hanno eseguito, e per un'ora hanno lavorato nel modulo. "Tutto è in ordine" hanno poi riferito. "Gli strumenti funzionano alla perfezione, l'interno è ben protetto". Il centro spaziale di Houston s'è mostrato subito meno preoccupato. "Proseguiamo" ha detto.

Finita la "suspense", i tre astronauti si sono oggi dedicati ai compiti di "routine". A sera tardi, hanno corretto leggermente la loro traiettoria (la correzione di mezzogiorno era stata cancellata). Hanno scattato fotografie e fatto misurazioni. L'ingresso in orbita lunare dell'Apollo 16 è atteso per mercoledì sera, l'atterraggio sulla Luna per giovedì sera. (e.c.)

Nell'edizione di martedì 18 aprile de "La Stampa", a pagina 13, la rubrica settimanale "La tecnologia e la scienza" è principalmente dedicata alla missione di Apollo 16 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).